Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Operazione senz'altro coraggiosa e degna di nota,quella dello spagnolo Alejandro Amenabàr,che,dopo un remake costosissimo con grandi star di un suo lavoro ("Apri gli occhi" divenuto "Vanilla sky") e il successo mondiale dell'horror d'atmosfera "The others" ,compie un dietrofront quasi ingiustificabile,al giorno d'oggi,per realizzare un film drammatico su una storia vera,in madre patria."Mare dentro" non è del tutto un film sull'eutanasia,come qualcuno ha scritto,più che altro io lo leggerei come una pellicola che parla di diritti e libertà,compresi quelli di scegliere se vivere o morire,per quanto discutibili.La cosa che colpisce maggiormente è il raggiungimento di un equilibrio scevro di patetismo,strada facile da percorrere visto l'argomento,un giovane uomo costretto a letto dalla rottura del collo,dovuto anche al gran lavoro degli interpreti,che permettono ad Amenabàr di concentrarsi sul messaggio:il quale,lungi da essere assolutamente pessimista,lascia che il film si chiuda su una prospettiva di serenità,o perlomeno di futuro,con la famiglia che gioca in riva al mare.Memorabile il dibattito con la scala in mezzo tra il protagonista e il vescovo andato a trovarlo,tetraplegico anch'egli,per convincerlo a desistere dal progetto di suicidio:non un capolavoro assoluto,ma un pugno battuto sul tavolo in difesa di ogni libertà,comprese quelle che fanno storcere la bocca.
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