Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
ramon sanpedro voleva morire. solo quello. il caso, la sfiga, la vita o chi per essa le aveva riservato un posto su di un letto immobile dal collo in giù, per 28 anni. di tempo per pensare su questa decisione ne avrà avuto?... ha pensato e ha deciso che voleva morire. un animale vecchio e malandato che non riesce più a camminare e quindi a procacciarsi il cibo, aspetta la morte. un animale da laboratorio viene terminato gentilmente se l'esperimento fallisce o comunque anche se l'esperimento riesce per non causare "ulteriori" sofferenze, lo si fa passare a "miglior" vita. sano di mente ma non di corpo, ramon vuole porre fine a quella che lui non ritiene vita. l'ha avuta e ora non ce l'ha più. uno sventurato incidente gli ha portato via per sempre la possibilità di muovere il proprio corpo. questa decisione l'ha presa da solo. aiutato dai propri amici, si è dato l'eutanasia, quella che la legge non gli ha voluto dare. e il film è lucido. non edulcora la vicenda con sentimentalismi da talkshow pomeridiano con baci, abbracci e coltellate e tante lacrime. applauso agli attori tutti con un javier bardem che fa dimenticare di essere bardem e si mimetizza in mezzo agli altri bravi interpreti tutti sconosciuti in italia. finale che strozza con l'avvocato che non ricorda più chi sia ramon.
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