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The Terminal

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su The Terminal

di champagne1
8 stelle

Non le sembra di viverci in aeroporto?

Durante il viaggio dalla Krakozhia a New York, Viktor Navorski  scopre che nella sua nazione è avvenuto un colpo di stato per cui, con un passaporto ormai privo di ogni valore, egli si vede negato il visto d'entrata negli USA.

Sospeso nel limbo della impossibilità di far ritorno a casa ma anche di uscire, col beneplacito del severo Capo della sicurezza aeroportuale egli dovrà quindi al massimo restare all'interno del terminal dedicato ai voli internazionali.

I giorni diventano settimane ed esse mesi. Imparando l'inglese e intensificando le relazioni con gli altri comuni frequentatori di quello spazio, Viktor vivrà in un microcosmo pieno di personaggi originali, con espressioni di una umanità tutto sommato bella e migliore di quanto possa sembrare ad un'osservazione superficiale...


 

Come ho già detto in altre occasioni, Spielberg ha questa grande capacità di prendere delle storie più o meno anonime, caricarle di aspetti emotivi e creare un linguaggio che parla direttamente al cuore dello spettatore.

Qui il tema di fondo (nella metafora dell'aeroporto) è che pur in un contesto pieno di luci, di colori e di formale efficienza, le persone possono vivere una solitudine dell'animo e una incomprensione profonda.

 

Il secondo grosso tema, ricordando che il film esce dopo 4 anni dall'attacco alle Twin Towers e dall'inasprimento delle leggi in tema di terrorismo, è che qui il Regista potrebbe anche farci leggere una certa critica verso questa America impaurita e diffidente, che teme il diverso e lo isola, se non lo scaccia.

 

Nella storia,comunque, ci vuole alla fine un personaggio apparentemente stravagante, come quello interpretato da Tom Hanks, con una sua integrità di fondo e una solidità che non lo fa deviare neanche di un centimetro dalla sua posizione originale, per scardinare un sistema e far venire a galla un po' della buona umanità che molti hanno (temporaneamente?) accantonato.

 

PS: grande Stanley Tucci!

 

 

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