Regia di Kim Ji-woon vedi scheda film
Trovo l'aggettivo "lento" il più stupido e abusato in materia di cinema. Tra le tante recensioni in questo sito lette, su questo film, le più negative fanno appiglio quasi soltanto al fatto che il film è "lento". Ma il problema non è il film, il problema sono tutti quei polpettoni hollywoodiani che ogni anno escono e hanno reso la gente incapace di intrigarsi per una pellicola più pensata, di tale valore.
Qualche anno fa vidi The Uninvited, statunitense e più che mediocre remake di questo film, ma questa è tutt'altra roba (per fortuna!).
Il film, con il suo ritmo e le sue atmosfere, riesce bene a rappresentare l'inconscio della protagonista (non sarebbe altrimenti se il film fosse stato realizzato a ritmi alti, e montaggio sfrenato, come i più chiedono ad un film), e in questo senso lo reputo un po' lynchiano. Ma a differenza del maestro Lynch, nello splendido finale, Ji-woon Kim, esplicita quelli che sono gli avvenimenti visti durante il film, attraverso la lente dell'inconscio della protagonista.
La regia è ottima, i movimenti di macchina a tratti geometricamente ineccepibili. La fotografia è sublime e le atmosfere rendono il film un grande horror(per la trama poteva anche essere un semplice thriller), con momenti di grande tensione. le prove recitative sono buone, sopratutto quella della protagonista.
Questo film è una perla proveniente dall'oriente, un bellissimo e avvincente horror per chi vuole collegare un pò il cervello, un film da 8, ma il mio voto è 9 perchè merita una media più alta.
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