Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
E' un discreto ritratto di una donna la quale, proveniente dai gradini più bassi della scala sociale, decide di "riscattarsi" tramite il denaro. La protagonista disprezza profondamente la povertà e, assieme ad essa, suo padre povero anche lui. Sia in questo disprezzo che nel desiderio di fare molti soldi vi è qualcosa di malsano, che infatti le avvelena la vita e le fa perdere di vista ciò che conta veramente. Per lei il denaro è un idolo, che antepone a tutto, compreso l'amore. Accanto a lei il regista ci dà il ritratto, abbastanza riuscito, della direttrice del locale, che forse è un esempio di come potrebbe diventare la protagonista se dedicasse tutta la sua vita solo a far soldi.
Raoul Walsh, autore di diversi capolavori, lavora qui solo discretamente, senza guizzi. Forse, a guardar bene, il problema principale sta nella sceneggiatura, che fa fatica a mettere veramente a fuoco i personaggi dei due protagonisti. Il film quindi non ha quella forza che una trama e un argomento del genere avrebbero potuto dargli. Va comunque detto che Jane Russel era molto più che la bambola maggiorata degli anni '50; è fuor di dubbio, infatti, che sa recitare e anche cantare. Più anonimo, invece, Richard Egan, che infatti il regista non inquadra mai troppo a lungo. Il titolo italiano è piuttosto fuori tema (caso non raro). Da vedere, tranquillamente.
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