Il testamento del vecchio e ricco Pantaleo riserva una sorpresa per tutti i parenti. Nelle carte compaiono infatti dei figli naturali dello scomparso con i quali bisognerà spartire l'eredità. La ricerca dei figli, tre gemelli, è lunga e porta alla scoperta che il primo è un vagabondo, il secondo è un compositore senza fortuna e il terzo è un giocoliere del circo. Come prenderanno l'improvvisa ricchezza?
Note
Totò, benché già osannato nel teatro leggero, è agli inizi della carriera cinematografica. Novizio del tutto "sui generis" peraltro in quanto ben in grado di interpretare tre ruoli diversi. E non sarà l'unica volta che ciò avviene.
Poco più di un’ora che ho trascorso piacevolmente. È il quarto film di Totò ed il primo in cui ricopre diversi personaggi (tre gemelli frutto della relazione tra un benestante Pantaleo e una cavallerizza che diventano eredi aggiuntivi): caratteri diversi ben resi da Totò. E canticchia pure, col Trio Primavera ben noto ai fidanzati del 1941.
La mimica e la verve di Totò sono le solite. A mancare però è un pizzico di maturità nella sua recitazione e soprattutto l'appoggio di regia e sceneggiatura, che mettono talmente poca carne al fuoco che il film arriva ai 67 minuti solo con quattro-cinque canzoni a servire da riempitivi. Non certo un film imprescindibile nella filmografia di Totò
Pellicola con pochissimo da offrire e anche se la si dovesse perdere non ci si farebbe certamente un dramma in quanto il tutto si scioglie al Sole.voto.0.
così e così! il contenuto è buono,l'unica pecca è la poca durata del film,dato che a quei tempi c'era la guerra e tutto il cast era costretto a spostarsi e infine il risultato è solo di 1 ora e 6 minuti circa!
Non è per niente incasinatissima la trama!Totò fa tre personaggi tre gemelli e c'è una eredità contesa.
Commedia con vari intermezzi musicali messa in piedi per mostrare la versatilità di Totò che si divide in vari ruoli e arriva anche a cantare. Il Trio Primavera è limite e simbolo del film (stiamo nel 1941): secondo i gusti attuali ne… leggi tutto
Un nobile muore ed afferma che l'eredità andrà spartita con due suoi sconosciuti figli naturali. Uno è un vagabondo e l'altro è uno strambo musicista...
E' il quarto lungometraggio con Totò protagonista ed oggi, purtroppo, non funziona. La comicità è assai datata ed il talento del grande Totò è ancora acerbo. leggi tutto
"L'Allegro fantasma" diretto nel 1941 da Amleto Palermi, devo dire che non mi è dispiaciuto. La storia racconta che il testamento del vecchio e ricco Pantaleo riserva una sorpresa per tutti i parenti. Nelle carte compaiono infatti dei figli naturali dello scomparso con i quali bisognerà spartire l'eredità. La ricerca dei figli, tre gemelli, è lunga e…
Un nobile muore ed afferma che l'eredità andrà spartita con due suoi sconosciuti figli naturali. Uno è un vagabondo e l'altro è uno strambo musicista...
E' il quarto lungometraggio con Totò protagonista ed oggi, purtroppo, non funziona. La comicità è assai datata ed il talento del grande Totò è ancora acerbo.
Ben tre Totò ih questo quarto film del "principe". Film che viene ricordato per gli intermezzi musicali: Margherita, tipica canzone del varietà magistralmente cantata e mimata da Totò e le canzoni del Trio Primavera (le loro canzoni erano molto ascoltate alla radio dell'epoca l'E.I.A.R). Curiosità: la presenza di un giovanissimo Paolo Stoppa.
Totò si fa in tre per questa commediuccia leggera leggera, di poche pretese, ma innegabilmente dotata di buon gusto e delicatezza, tutta roba che, quasi settanta anni dopo, fa sembrare il 1941 preistoria. Per essere uno dei suoi primi ruoli cinematografici, il comico napoletano è già piuttosto svezzato davanti alla macchina da presa e ci propone tutta una serie di gag…
Non è per niente incasinatissima la trama!Totò fa tre personaggi tre gemelli e c'è una eredità contesa.
Commedia con vari intermezzi musicali messa in piedi per mostrare la versatilità di Totò che si divide in vari ruoli e arriva anche a cantare. Il Trio Primavera è limite e simbolo del film (stiamo nel 1941): secondo i gusti attuali ne…
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Commenti (9) vedi tutti
Poco più di un’ora che ho trascorso piacevolmente. È il quarto film di Totò ed il primo in cui ricopre diversi personaggi (tre gemelli frutto della relazione tra un benestante Pantaleo e una cavallerizza che diventano eredi aggiuntivi): caratteri diversi ben resi da Totò. E canticchia pure, col Trio Primavera ben noto ai fidanzati del 1941.
commento di cherubinoLa mimica e la verve di Totò sono le solite. A mancare però è un pizzico di maturità nella sua recitazione e soprattutto l'appoggio di regia e sceneggiatura, che mettono talmente poca carne al fuoco che il film arriva ai 67 minuti solo con quattro-cinque canzoni a servire da riempitivi. Non certo un film imprescindibile nella filmografia di Totò
commento di silviodifedeFilm datato con un Totò acerbo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiPellicola con pochissimo da offrire e anche se la si dovesse perdere non ci si farebbe certamente un dramma in quanto il tutto si scioglie al Sole.voto.0.
commento di chribio1Un Totò non ancora sfruttato al meglio.voto 4
commento di wang yucosì e così! il contenuto è buono,l'unica pecca è la poca durata del film,dato che a quei tempi c'era la guerra e tutto il cast era costretto a spostarsi e infine il risultato è solo di 1 ora e 6 minuti circa!
commento di picciottoNon uno dei migliori film di Totò, che ancora deve oliare i propri meccanismi comici.
commento di sasso67trama incasinatissima per un film datatissimo e banale
commento di leo$Gradevole commedia con intermezzi musicali.L'esilarante Totò interpreta ben tre personaggi.
commento di Rock