Laura, una giovane psichiatra, è tenuta prigioniera da Ramon. Nello scantinato in cui è legata a una sedia, Laura guarda con orrore un video dove l'uomo confessa di essere un serial killer. L'unica speranza di salvezza per lei sembra il gioco preferito di Ramon, "le parole incatenate": se vince sarà libera...
Note
Un uomo imbavaglia e lega a una sedia nel suo appartamento una psicanalista, obbligandola a vedere un video in cui lui confessa azioni efferate. Cosa vuole il maniaco? E lei è davvero una vittima? E a quale pro il gioco delle parole, una specie di settimana enigmistica verbale, a cui l'uomo costringe la donna con la promessa di liberarla in caso di vittoria? Purtroppo sono domande che fanno la figura degli indovinelli dei gialli Tv dell'ora di pranzo. E la tensione della situazione si smorza via via in un susseguirsi di rivelazioni che tedia.
Il film (secondo) girato dalla giovane regista di Barcellona, Laura Manà, si rivela essere un fragile raccoglitore di parole (incatenate o meno) destinato a contenere una metàfora della disgregazione affettiva tra uomo e donna. Una parodia acida del divorzio insomma. A tutto danno dello spettatore, costretto a sorbirsi una pellicola cervellotica.
La regista credeva di fare un film alternativo, ma ne è uscito fuori solamente un cumulo di noia. Non è male il montaggio delle scene… ma per il resto…
"Killing Words" è un thriller un po' particolare. La trama richiama un po', anche se vagamente, "Il Cartaio": se in questo un serial killer gioca a videopoker e se vince uccide una ragazza, qui un serial killer gioca alle "parole incatenate" (las palabras encadenadas) con una donna che tiene legata in un sotterraneo. La tensione si sente più nella prima mezz'ora, grazie alla "prima partita" e… leggi tutto
Dopo aver letto qualche recensione negativa,mi sono apprestato a vedere questo film spagnolo senza vera convinzione ne' tantomeno speranzoso di avere un 'oretta e mezza di tensione.Invece ,pur avendo dei tempi morti ed una impostazione eccessivamente "teatrale",questo thriller da camera riesce ad intrigare al punto giusto ed a non annoiare.Molto bravi gli attori,anche i comprimari, e notevole la…
"Killing Words" è un thriller un po' particolare. La trama richiama un po', anche se vagamente, "Il Cartaio": se in questo un serial killer gioca a videopoker e se vince uccide una ragazza, qui un serial killer gioca alle "parole incatenate" (las palabras encadenadas) con una donna che tiene legata in un sotterraneo. La tensione si sente più nella prima mezz'ora, grazie alla "prima partita" e…
I film al chiuso sono sempre molto rischiosi. C’è il pericolo della claustrofobia manierata, della ripetizione, dell’esaurimento del giochino dopo una mezz’ora. Il pericolo è ancora più alto quando si tratta di thriller o di horror, che, lo sappiamo, permettono sì slittamenti e sovvertimenti, ma sempre con scaltrezza. Ancora, il pericolo aumenta a dismisura quando in scena ci sono solo…
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Commenti (3) vedi tutti
Il film (secondo) girato dalla giovane regista di Barcellona, Laura Manà, si rivela essere un fragile raccoglitore di parole (incatenate o meno) destinato a contenere una metàfora della disgregazione affettiva tra uomo e donna. Una parodia acida del divorzio insomma. A tutto danno dello spettatore, costretto a sorbirsi una pellicola cervellotica.
commento di undyingLa regista credeva di fare un film alternativo, ma ne è uscito fuori solamente un cumulo di noia. Non è male il montaggio delle scene… ma per il resto…
commento di argento_83SOLITO THRILLER SCONTATO
commento di RICHIARD