Regia di Jay Lowi vedi scheda film
Dubito che un film di questo impianto possa avvicinarsi all'horror. Forse al thriller per alcuni congegni di suspence. Ma è per lo più un dramma malato, nero, infettato dalle ossessioni care al cinema borderline. Questo pregio di contenuti non va automaticamente a braccetto con la qualità. Tant'è che il film per la maggior parte della sua durata è abbastanza fiacco, e anche l'enigma da svelarsi sul finsale risulta poi meno interessante delle dinamiche tra i tre protagonisti, gestiti più o meno bene. Rimane a brillare di luce propria Jonny Rhys-Meyers che non sbaglia un ruolo dall'inizio di carriera, e che al tempo stesso sa renderlo con quella indefinibilità tipica dei grandi. Viso pazzo, sguardo squilibrato, gestualità da tossico in astinenza. Può risultare semplice e didascalica come costruzione del personaggio, ma in mano e nel corpo di Meyers assume altri caratteri ben più soddisfacenti.
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