Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film
Una di quelle immani porcate che il cinema italiano (grazie a registi dilettanti, ma professionisti erotomani come Laurenti) in quegli anni propinava a più non posso. La Fenech è in scena solo a seno scoperto (e c'è per tre quarti del film), la storia è piena di doppisensi bassissimi - vorrei (dirlo) ma non posso - e sulla trama in sè è meglio tralasciare qualsiasi commento. Gli stupidi e ritriti stereotipi sul siciliano furente di gelosia ed impotente a letto si sprecano, mentre si può apprezzare quel minimo di critica al gallismo italico. Pessimo.
Una giovane vedova sicula erediterà solo se avrà un figlio entro trecento giorni, ovverosia concependolo subito. I due fratelli del defunto la barricano in casa e fanno in modo che nessuno entri; ma un ladruncolo riesce a intrufolarsi casualmente nell'abitazione e la donna lo violenta. Lieto fine.
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