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Inugami - Le divinità maligne

Regia di Masato Harada vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Inugami - Le divinità maligne

di zombi
8 stelle

che bella sorpresa questo INUGAMI. finalmente lontano dagli effettoni sonori che disorientano e fanno venire le vertigine nonchè il vomito. lontano da case di città, appartamenti infestati. qui siamo più dalle parti di LA PRINCIPESSA MONONOKE per fortuna. entriamo insieme ad akira in un mondo che molti non vedono e non sanno che esiste, un pò come nè LA CITTà INCANTATA, sempre dell'amato miyazaki. fuori dalla città nell'isola di shikoku(ad onor ci cronaca mi venisse mai in mente di farci un giro) into the green, nel verde delle foreste quasi inestricabili che circondano il villaggio di omine. ti risucchia come un vortice lento ma inesorabile. il film di masato harada ti ha senza fretta, senza aver bisogno di immagini shock o effettacci sonori improponibile che preludono ad un'apparizione o tanto per cercare l'effetto spavento. diviso in capitoli(the village, the seven herbs, earth mother, inugami e eternety) per sentire il passaggio dalla realtà della società(che può essere quella da una città ad un villaggio) ad una realtà come la foresta confinata oramai in angusti spazi, simile quasi ad un cinema mentale in cui immergersi per perdersi e disorientarsi. il verde acceso ma cupo dell sottobosco con i rami e le radici che sembrano volerti afferrare. l'abbraccio di una madre(terra) che può essere velenoso e portarti alla morte. l'incubo di un incesto, l'accoppiamento selvatico in una grotta, il concepimento di un figlio dal figlio. il passaggio di madre in figlia di una maledizione, in cui già l'essere una donna può essere una maledizione. gli spiriti dei cani selvatici, che bisogna essere in grado di tenere a bada. le donne di quella famiglia imparano ad essere le custodi di spiriti malefici che possono essere scatananti di morte e tragedie, solo con il sopravvenire di rabbia e rancore. un dono, un onere consegnato nelle mani di esseri maltrattati e sottomessi come cani. a loro quindi la forza di resistere ad istinti che conducono all'odio, alla rabbia, alla morte. se gli uomini sono portatori di oppressione, di violenze e umiliazioni, le donne divengono una loro nemesi proprio per le colpe di cui si macchiano. un gran bel film, fatto di paesaggi e montagne. di laghi ricoperti di fiori, di sensazioni e di emozioni più che di effetti. la moto di akira rimasta a disposizione di miki, la protagonista, le permetterà di fuggire dal villaggio, ma la farà piombare in una giungla malsana e caotica, dove forse non sarà in grado di tenere a bada il proprio rancore, in un cerchio che non avrà mai fine.

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