Regia di Woon-hak Baek vedi scheda film
Thriller ipercinetico non privo di qualche appesantimento didascalico e di qualche lungaggine nella parte centrale. Ovvia la confezione di prodotto medio pensato per il grande pubblico, che, se confrontato con prodotti americani o europei di natura simile, fatta eccezione per "Nido di vespe", lascia davvero a bocca aperta. I primi dieci minuti sono da urlo: una vertiginosa imboscata aeroportuale girata e montata con tale sicurezza da ricordare l'agguato di "Heat". Nelle sparatorie e nelle sequenze di combattimento Baek Woon-Hak dà certamente il meglio di sé, non sembrando troppo a suo agio con la materia psicologica o amorosa. Ma il suo talento visivo è indubbio e quando lascia che l'immagine basti a se stessa raggiunge degli accenti autenticamente appassionanti, anche alle prese coi risvolti sentimentali. Ne fa fede lo struggente finale. Di imperdonabile sciatteria il doppiaggio e la micragnosa scelta di non sottotitolare didascalie e scritte funzionali alla progressione drammatica. Parlarne bene, comunque, è d'obbligo. PS Per chi non lo avesse vito, lo "Shiri" evocato dalla recensione di Film Tv è girato molto peggio ed è assai meno avvincente. Naturalmente secondo chi scrive.
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