Regia di Jonathan Lynn vedi scheda film
Darrin, volato via dalla cittadina di Montecarlo (Georgia) fino alla Grande Mela, appena diventato sufficientemente adulto per capire che quello non era il suo posto, ci deve tornare per assistere al funerale della zia Sally che l'ha curato dalla morte della madre come un proprio figlio. Nel testamento letto dopo il funerale, egli scopre di avere diritto ad una eredità a patto che guidi il coro della Chiesa locale alla gara annuale dei Cori.
Abituato dalla vita ad adattarsi a tutto, pur non sapendo nulla di musica, egli si prodigherà con mille stratagemmi per onorare il desiderio della zia, ma sa che se New York dovesse chiamare....
C'è tanto di già visto in questo film, e non mi limito a pensare solo a Sister Act (con l'impegno proibitivo a costruire un coro con materiale canoro scadente), ma anche a Baby Boom (ve la ricordate Diane Keaton che, scacciata dalla sua azienda a NY, vi torna da "vincitrice" con tanta voglia di rivincite)... Così come si attinge a molti luoghi comuni sulla (bigotta) provincia americana.
Alla fine la pellicola si gusta per le trovate musicali più che per la sceneggiatura in sé.
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