Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Wilder ,ritornato in Europa,ricomincia a raccontare Hollywood ,la fabbrica delle illusioni.E lo fa col tono autunnale di chi è consapevole di essere arrivato alla fine di un percorso.Fedora ha un cordone ombelicale che porta diritti all'immortale Viale del tramonto,di circa 30 anni prima.E se già lì era ben evidente il tono funereo,qua il tutto è amplificato nelle architetture decadenti della villa di Corfù,nei silenzi di cui risuonano le vuote stanze,dei drappi che ammantano pietosamente il mobilio per non farlo insultare dalla polvere.La sensazione di deja vù è marcata ma Fedora brilla di luce propria.Strano parlare di luce in un film che è una sorta di lugubre mausoleo eretto in onore della Hollywood che fu.Il ricordo è rivolto al passato,le sorpese che mano mano vengono fuori non sono altro che il mezzo per continuare a vivere nell'illusione.Lo star system e il pubblico impongono l'eterna giovinezza e Fedora è pronta a dare loro ciò che chiedono.Il tempo non lascia segni apparentemente.In realtà ha scavato solchi che non potranno essere più mascherati:prima Gloria Swanson poteva scendere austera la scalinata della sua villa,qui non è possibile neanche quello.Fedora è un racconto dalle tinte gotiche che in realtà è una riflessione malinconica e disillusa sulla fase autunnale della propria vita e sull'incapacità di chi è sempre sotto i riflettori di accettare il tempo che passa e che lascia i suoi segni.E'un film su un rapporto materno/filiale morboso in cui la madre vampirizza la personalità della figlia annullandola completamente.E'un film sull'amore negato.Con i continui rimandi al passato tramite numerosi flashback è una critica neanche troppo velata all'industria che soffoca le velleità artistiche,che cerca solo il profitto.Wilder ultra settantenne si guarda indietro e riflette sulla propria esperienza di emigrato eccellente a Hollywood.E in fondo parla molto di se stesso in un film che può essere considerato il suo testamento artistico.Un testamento per nulla autoassolutorio che forse non ha la perfezione stilistica di Viale del tramonto ma ne conserva intatta la carica eversiva antiholywoodiana.Perchè nonostante tutto the show musto go on......
regia solida con qualche finezza
ottimo
brava
non male
ottima nella parte che doveva essere di Marlene Dietrich
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