Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Ottimo film di Salce. Ironico e caustico
Durante l'ultimo periodo della seconda guerra mondiale ,alla vigila della disfatta del nazi-fascismo,un graduato della milizia a bordo di un "side-car"veicolo oggi obsoleto e amatoriale, all'epoca moderno e utilizzato spessissimo,formato da una moto unita lateralmente a una piccola cabina, ove prendeva posto un altro passeggero,deve accompagnare un insegnante oppositore al regime,a Roma,in cambio otterrà la promozione a federale.Gliene capiteranno di tutti i colori.Salce raccontò con la sua solita ironia,un momento storico di grande disordine e ambiguità, quando l'Italia veramente era in stato confusionale,non sapendo veramente chi fossero i nemici,Diceva un grande umorista, che noi italiani siamo sempre stati abili nel trasformismo,cambiando casacca a seconda di come girava il vento e riuscendo sempre a salire sul carro dei vincitori, in definitiva quella guerra non l'abbiamo certamente vinta, ma nemmeno persa,grazie a quel colpo di coda finale, diciamo che l'abbiamo pareggiata.In una condizione siffatta i due personaggi si muovono in modo surreale,il fascista, tenace e perseverante insegue a tutti costi una "promozione" impossibile e non demorde dal suo intento, anche quando tutto sembra cadergli addosso,non ne ha coscienza,il suo antagonista è sornione e quasi rassegnato, di fronte ad una fede ottusa,incrollabile e patetica,i siparietti cui danno vita sono amaramente divertenti e fanno riflettere sul lavaggio del cervello che aveva prodotto una propaganda, che aveva fatto presa sulle persone,spessissimo in buona fede.La dedizione del "federale" è motivata dall'ambizione, ma anche dalla convinzione di fare la cosa giusta.
Film che anche a distanza di tanti anni, conserva intatto il suo tratto dissacrante,ironico e caustico
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Una delle migliori commedie di quel periodo. Ho avuto modo di visionarla solo qualche giorno fa, per la prima volta. Quello che mi ha colpito, oltre alla maestosa interpretazione di Tognazzi, è il ritratto che fa del fascista, con tutti i suoi difetti ma comunque umano e fondamentalmente onesto. In genere il cinema ce ne ha invece mostrato solo il lato buio (che comunque prevaleva, detto sia).
Un saluto,
Marco
Hai centrato perfettamente il senso del film.Tantissimi in quel periodo hanno aderito al regime, in buona fede, senza consapevolizzare l'orrore che stava maturando.
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