Regia di Hannu Tuomainen vedi scheda film
Vidi questo film una sera d'estate del 2004, avevo poco più che vent'anni. Il film mi colpì per l'estrema freddezza nordica con il quale viene trattato il tema del cancro. Ora a distanza di 12 anni non credo più che tale freddezza sia dipesa dalla cultura scandinava, ricordate i film del regista finlandese Aky Kaurismaky? Ebbene a mio parere sono film drammatici, tragici e colmi d'amarezza ma mai freddi. Questo film in sostanza parla di un adolescente malato di cancro che stringe amicizia con un coetaneo malato terminale di cancro estremamente solo e con un probabile passato di problemi con la giustizia. Tuttavia in un paese rigidamente ingessato nei ferrei canoni dell'educazione civica, della legalità e del rispetto delle regole un ex delinquentello che non ha più nulla da perdere grazie al proprio anticonformismo riesce ad aiutare un coetaneo malato a sconfiggere una malattia. In mezzo c'è un viaggio ed una ragazza che in un impeto di pietà si ''concede'' al moribondo, una scena patetica nel senso buono del termine dato che comunque è una scena alla Kaurismaky priva di buonismo ed ipocrisia. Un contesto dove entrambi gli amanti possono finire per farsi male: se il moribondo prova qualcosa per la ragazza finisce per essere umiliato da un atto di pietà che gli leva anche l'ultimo briciolo di dignità, in pratica la ragazza fa l'amore con il malato terminale di cancro non perchè gli vuole bene ma perchè gli fa pietà. Un'umiliazione pesante ed inutile anche perchè il moribondo in questione può e deve essere apprezzato a prescindere dalla malattia.Se invece il moribondo non prova nulla, la ragazza si trasforma in una sorta di prostituta che anzichè essere pagata in denaro viene pagata con una sorta di ''riconoscimento morale'', cioè tu vieni a letto con me ed io riconosco che tu sei moralmente superiore a molte altre donne in quanto hai dato piacere sessuale ad un povero disgraziato tormentato dalla sofferenza fisica. Penso che tuttavia sia la ragazza ad uscirne con le ''ossa rotte''. I due malati probabilmente sono entrambi molto soli, entrambi tuttavia si aiutano a vicenda: il malato terminale evita una morte in completa solitudine in uno squallido letto d'ospedale, l'altro invece riesce a superare la malattia grazie ad un affetto negato pure dalla famiglia.
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