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Moglie nuda e siciliana

Regia di Andrea Bianchi vedi scheda film

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La recensione su Moglie nuda e siciliana

di mm40
2 stelle

Un camionista emiliano che vive a Milano si trova per lavoro in Sicilia. Una ragazza lo violenta, credendolo il suo fidanzato; sorpresi dai parenti, i due devono sposarsi. Lui la porta al nord, dove lei fatica a integrarsi e, terrorizzata, fugge la prima notte di nozze. Avrà poi modo di cambiare idea sui locali usi e costumi.

 

Già dal titolo questa pellicola invita a essere presa poco seriamente. Oltrettutto è pure un titolo brutto, male assortiti gli aggettivi e banale all'ennesima potenza. Ma va riconosciuto che riassume l'intero potenziale sostanziale del lavoro, una commediola vagamente erotica come usava in quel periodo, basata sui soliti, ritriti stereotipi nordisti e sudisti. Lui del nord, lei del sud, usi e costumi differenti, diverse morali in apparenza, eppure poco cambia: il maschio italiano è egocentrico, mammone e presuntuoso, mentre la donna reclama il suo ruolo sociale e si nega alle imposizioni maschiliste che la relegano a tuttofare della cucina e della camera da letto, ma soprammobile in ogni altra stanza della casa. Di nuovo non c'è proprio niente, anzi oramai questi concetti sono perfino sorpassati (è trascorso un decennio esatto dal 1968); si aggiunga inoltre che Bianchi è mestierante di poche capacità e che il cast a sua disposizione è qualitativamente molto limitato: il risultato finale sarà un pasticcio indigeribile, per forza di cose. Nemmeno le gag funzionano: di tanto in tanto la sceneggiatura architettata dallo sconosciuto Adriano Lazzaro recupera addirittura vecchie barzellette ("funzionano le frecce dell'auto?"; "adesso sì. adesso no. adesso sì. adesso no. adesso..."); fra gli interpreti i nomi di maggiore rilevanza - è un modo di dire - sono quelli di Mariangela Giordano e Lucio Flauto, mentre c'è poco di piacevole da dire dei protagonisti Lucio Como, la cui breve carriera termina qui (senza rimpianti per il pubblico, si capisce), e Christiana Borghi, sicula poco credibile (in realtà è forlivese). Va riconosciuto che all'epoca sui grandi schermi nostrani veniva proiettata anche roba peggiore; ma qui siamo in ogni caso a ridosso della serie Z. 2/10.

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