Regia di Jeff Tremaine vedi scheda film
Che dire. Nella sua follia, nella sua programmatica sgradevolezza, ha un senso.
Questi ragazzi ripagano la società in cui vivono con la moneta corrente, ovvero la volgarità, e non si fermano davanti a nulla.
E' innegabile la scorrettezza e il divertimento nel vedere le goliardate (che riportano alla mente il mitico Animal House) dei protagonisti, intenti a sabotare un campo da golf, o spaventare due borghesucci con un alligatore nel soggiorno.
Ma è altrettanto innegabile un certo autocompiacimento, e una tendenza all'esagerazione un po' preoccupante (vuoi imitarli Francis?): fuochi d'artificio e macchine giocattolo infilati negli organi genitali, sniffate di wasabi, vomitate a iosa, defecazioni davanti alla macchina da presa.
Lo scherzo dopo un po' diventa molesto, e la volgarità liberatoria dei Farelly è decisamente su un altro pianeta.
Produce, non a caso, quel furbacchione di Spike Jonze.
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