Regia di Harald Zwart vedi scheda film
Ci sono film brutti per i quali vale la pena spendere comunque un po' di tempo e qualche parola, questo non appartiene però a quel novero. Non sono esperto di marketing, target e consumer orientation, e quindi nella mia beata ignoranza non riesco a capire a quale caspita di pubblico possa piacere una cosetta del genere. Il mix di idiozia, banalità e mancanza di logica è tanto dirompente che all'inizio sono stato fortemente tentato di interrompere la visione, ma ho resistito e la seconda parte della pellicola è risultata un po' meno pessima della prima (non si dice meno pessima ma a fronte di quello che leggo qui in giro mi si conceda una licenza poetica). Il bilancio non viene di certo risollevato da montaggio, sceneggiatura, effetti e tantomeno dalla fotografia, di livello bassissimo.
Cody Banks è un ragazzo di Seattle, timido ed impacciato, ma nasconde un segreto: è un agente della CIA, e viene coinvolto in un'operazione cruciale: salvare il mondo.
Ho rimosso, quindi niente di buono nemmeno su questo fronte.
Non ho visto gli altri suoi film, ma dalla mano che sfoggia in questa pellicola sono tentato di tenermene decisamente lontano.
Non è bello, non è sexy, non lo trovo nemmeno simpatico. Mi ricorda qualche buffo tipetto del cinema anni trenta/quaranta, di cui non ricordo il nome.
E' come la pecora Dolly, di sciacquette così negli States ne clonano a ripetizione.
Potrebbe essere l'unico elemento di appeal della pellicola, ma inserito in un contesto tanto squinternato il suo fascino diventa ridicolo.
Interpreta il capo della CIA: Si aggrappa al relitto, ma naufraga come gli altri.
E' la madre dell'eroe. Spiaccica qualche parola.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta