Dopo la morte della moglie Carole per overdose di eroina, il giovane regista François decide di girare un film di denuncia sulla droga: lo interpreterà Lucie, l'attrice di cui è innamorato. Nessuno sembra però voler produrre il progetto: l'unico a offrirgli dei soldi è Chas, un losco uomo d'affari che conosceva Carole e che in cambio gli chiede di contrabbandare due valigie di eroina...
Note
Garrel ci trascina freddamente nel cuore di una problematica spesso dimenticata ma che gli appartiene in profondità, che sa farsi - ambiguamente e amaramente - arte. Finalmente una riflessione sul cinema da "artista" e non da "mercante".
Se c’è una cosa che non fa certamente difetto a Philippe Garrel è la mancanza di costanza nel perseguire le sue tematiche preferite passandole metodicamente al vaglio di una sensibilità straziata da esperienze di dolore che si rinnovano puntualmente ogni volta che una sua nuova uscita viene data alla luce, frutto di un ennesimo doloroso parto tutto cosparso da quel senso irrimediabile di… leggi tutto
Insolito film sulla droga e sul rapporto tra artista, opera d'arte e società. Ma forse un pò freddo, a tratti sembra qualcosa di già visto. Con qualche accenno al cinema sperimentale di Andy Warhol.
Apprezzabile però l'ironia di fondo che caratterizza la storia: un regista vuole fare un film contro la droga e la mafia e finisce per farlo con i soldi di un mafioso e dopo aver per suo conto… leggi tutto
Se questo film fosse più corto di 20 minuti, meriterebbe almeno un voto in più e invece sono costretto a fermarmi solo su un voto più che sufficiente. Garrel continua il suo personale viaggio cinematografico con un film sull'amore, sulla droga, sul dolore, la spietatezza e il paradoosso del mondo. Nonostante un difficile linguaggio, e dei tempi eccessivamente dilatati, va riconosciuta la…
Film sempre segnati dall’ombra opprimente della MORTE......che nasce dal ricordo delle “scatole del dolore”, facendosi forte di una riesumazione a tutto campo di frammenti di vita passata, reinnestando un…
CINEMA nostalgicamente retrò quello di Philippe Garrel, che pur in un eccesso di sottrazione sembra evocare a tratti l’ombra di un grande Bresson, riveduto e corretto, conservandone in parte il rigore…
Se c’è una cosa che non fa certamente difetto a Philippe Garrel è la mancanza di costanza nel perseguire le sue tematiche preferite passandole metodicamente al vaglio di una sensibilità straziata da esperienze di dolore che si rinnovano puntualmente ogni volta che una sua nuova uscita viene data alla luce, frutto di un ennesimo doloroso parto tutto cosparso da quel senso irrimediabile di…
Insolito film sulla droga e sul rapporto tra artista, opera d'arte e società. Ma forse un pò freddo, a tratti sembra qualcosa di già visto. Con qualche accenno al cinema sperimentale di Andy Warhol.
Apprezzabile però l'ironia di fondo che caratterizza la storia: un regista vuole fare un film contro la droga e la mafia e finisce per farlo con i soldi di un mafioso e dopo aver per suo conto…
ONDA SU ONDA, ITALIA, Paese nostro, Paese amico, Paese con molte cose "inguardabili".
Primo fra tutti Michele Cucuzza, che da anni, imperterrito, continua a farci vivere "la vita in diretta" di mummie che abitano in…
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