Regia di Sébastien Lifshitz vedi scheda film
Un melodramma commovente con attori che "vivono" la loro parte.
In una casa di campagna la transessuale Stephanie ( Michelini) assiste alla madre in fin di vita e convive con due emarginati di cui il marchettaro ( Djanel) e il disertore russo (Nikitine) ,una convivenza non certo facile visto i caratteri personali di ognuno ,tutti alla ricerca di una identita poco chiara. Tre solitudini e tre disperazioni che il piu' delle volte si concretizza in accoppiamenti sessuali continui che il regista Lifshitz ci mostra in modo generoso senza nessuna censura,cosa successa anche nelle opere precedenti del regista.
Un nuovo modello di famiglia con tutte le sue contraddizzioni e le sue incertezze ,molte scene ci riportano anche all'infanzia della protagonista prima della sua transizione quando era ancora giovane.
Un film affascinante con una bella fotografia ,poi il tema trattato puo' piacere o meno...insomma prendere o lasciare ,comunque a me questa realta' diversa e amara mi e' arrivata in modo positivo.
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