Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
L'ennesimo capitolo della saga di Emanuelle, l'ennesima ripetizione di stereotipi cinematografici all'insegna dell'ero-esotismo. Tanto per capirci, soltanto nel corso di quello stesso 1977 Joe D'Amato licenziava anche Emanuelle in America ed Emanuelle - Perchè violenza alle donne?, sempre con protagonista la (bellissima) Gemser; il budget striminzito e le scarsissime idee in sceneggiatura (qui opera del regista e di Romano Scandariato) sono i principali segni distintivi del filone. A questo episodio della saga, nel segno del cannibal movie pur senza tralasciare la componente erotica (la Gemser si accoppia con tre differenti partner nei primi dieci minuti della pellicola... e il resto del film non verrà meno alle aspettative copulatorie createsi), a questo episodio - si diceva - prendono parte anche Gabriele Tinti e Nieves Navarro, mentre un ruolino è riservato a un'altra 'diva' del softcore di quegli anni, cioè Dirce Funari. Musiche di Nico Fidenco e fotografia di Aristide Massaccesi, cioè D'Amato all'anagrafe. 1,5/10.
La giornalista Emanuelle scopre per caso in un manicomio il simbolo di un'antica tribù cannibale. Vola quindi nel cuore dell'Africa insieme a una troupe per indagare sul mistero.
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