Regia di vedi scheda film
In assoluto uno dei migliori erotici diretti da Aristide Massaccesi, in anticipo sull'imminente serie apocrifa (Emanuelle) interpretata da Laura Gemser. Un cult inarrivabile, realizzato con inventiva e (in)sano gusto per l'eccesso visivo.
Carlo (Luigi Montefiori) abusa della sua compagna Françoise (Patrizia Gori), tradendo la sua fiducia e sfruttandola per fare soldi sino a spingerla a presentarsi come attrice su un set a luci rosse. La ragazza, delusa e affranta dalle umiliazioni subite, decide di porre fine alla sua sofferenza, gettandosi sotto a un treno. La sorella di Françoise, Emanuelle (Rosemarie Lindt), organizza una feroce e spietata vendetta: seduce Carlo, sino a invitarlo a casa. Dopo averlo drogato e incatenato, lo rinchiude in una piccola stanza insonorizzata munita di uno specchio direzionale (può vedere all'esterno senza essere notato). E' l'inizio di una prigionia spietata, durante la quale Carlo è costretto ad assistere agli amplessi della donna, che non risparmia di sollecitare i suoi istinti per poi costringerlo in uno stato di assoluta privazione.
Aristide Massaccesi, firmando con l'abituale pseudonimo di Joe D'Amato, storpia la serie di Emmanuelle privandola di una "emme" per questioni legali (il vero Emmanuelle diretto da Just Jaeckin è del 1974, anche se esiste un omonimo realizzato nel 1969 da Canevari), rendendola molto più ricca di scene erotiche, spesso ibridate con immagini di violenza (il cannibalico pasto orgiastico, i sogni premonitori, la vendetta finale). Con un budget risicato Massaccesi riesce a realizzare un piccolo cult, carico di un atmosfera macabra ed erotica, anticipando la serie poi interpretata dalla Gemser che ufficialmente inizia nel 1976 con Emanuelle nera: Orient reportage. La sceneggiatura è firmata assieme a Bruno Mattei e affronta tematiche molto tetre e quasi horror (c'è pure una citazione al "Gatto nero" di Edgar Allan Poe). Ottimo il cast, nel quale risalta la brava Patrizia Gori, "vittima" di un perverso e sadico George Eastman - nome d'arte del bravo Luigi Montefiori - solidale attore/sceneggiatore, braccio destro di Massaccesi, per il quale debutta in regia con DNA - Formula letale (1990).
Ricordi, attorno al film, di Luigi Montefiori
"Ci fu questo 'Françoise (le sorelline)' che si girava nella villa del produttore che stava a cinque minuti da casa mia, se no non lo avrei mai fatto. Siccome era molto vicino quando mi offrì questo ruolo dissi: 'Va bene, lo faccio'. Però gli dovetti (a Massaccesi, n.d.r.) anche riscrivere parte della sceneggiatura, che non ho mai firmato, perché prima era corto e non funzionava. Mi inventai quella cosa, che poi in realtà copiai da un altro film (La calda vendetta del sesso, 1968, n.d.r), della stanza di vetro, dove lui viene legato, torturato..."
Fonte: Stracult light / 17 agosto 2009
Joe D'Amato nei ricordi dell'attrice Patrizia Gori
"Aristide Massaccesi era una persona dolcissima, veramente simpatico. Era un altro che, secondo me, voleva e aveva le capacità per fare del cinema vero e invece si è trovato preso in quel filone sexy-pornografico. Io gli volevo molto bene, mi piaceva come persona, anche se non c'è mai stato niente tra di noi, eravamo grandi amici. Quando dico che è uno che aveva le capacità lo dico perché durante la lavorazione di Emanuelle & Françoise non avevamo veramente niente di niente, tranne qualche campo e una strada, e lui si è creato un film dal nulla che a vederlo è nettamente superiore agli altri film che ho girato in quel periodo. Lui, comunque, anche se forse non lo avrebbe mai ammesso, era uno che voleva fare cinema".
Fonte: 99 donne, a cura di Davide Pulici e Manlio Gomarasca
Storie Nere Gigante n. 117 (Ediperiodici, marzo 1988)
Psicotortura
Nel marzo del 1988 esce nelle edicole il n. 117 di "Storie Nere Gigante" (Ediperiodici), pocket con due storie a fumetti per adulti. La prima, dal titolo Psicotortura, racconta di Alan, un dongiovanni francese che dopo essere sparito per un paio di mesi dalla circolazione riappare in un night, per uccidere una striptease. Catturato e condotto in manicomio, racconta a una psicologa la sua esperienza. A causa del suo comportamento disinibito, Marie - la sua ragazza - si è uccisa. Al motto di "usa e getta", Alan cerca subito nuove avventure amorose, finendo ospite in casa di Brigitte. Dopo essere stato drogato, Alan riprende i sensi ammanettato e chiuso in una stanza. Un monitor lo tiene aggiornato sui movimenti di Brigitte, che scopre essere la sorella di Marie, decisa a torturare - sollecitandolo sessualmente - il responsabile del suo suicidio.
Una rilettura pressoché fedele, con modifica di location e nomi, del film Emanuelle e Françoise - Le sorelline.
Curiosità
la colonna sonora, in genere composta da ottimi brani di repertorio di Gianni Marchetti, durante il pasto cannibalico magnetizza l'attenzione con un brano dal ritmo greco (non parrebbe opera di Dynamo, alias Marchetti) che verrà riproposto da Massaccesi in due momenti del successivo (falso) documentario Le notti porno nel mondo n. 2.
"Le donne mature sono le migliori perché pensano sempre che per loro potrebbe essere l’ultima volta." (Ian Fleming)
OST - My lyne (The Pennies)
F.P. 24/01/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 94'06") / Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti
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