Regia di vedi scheda film
Per quanto fosse attivo dietro la macchina da presa da non più di tre anni (il suo esordio è con un decamerotico del 1972), Joe D'Amato nel 1975 aveva già al suo attivo ormai una dozzina di titoli. Questo Emanuelle e Françoise le sorelline è probabilmente il suo lavoro più ambizioso in questa prima fase della carriera registica, un thriller erotico che alterna la componente morboso-psicologica a una vena smaccatamente pruriginosa. Scritto dallo stesso D'Amato con Bruno Mattei, il film mutua il nome di Emanuelle dalla saga erotica a quei tempi in voga, ma non ne perpetua il personaggio, nè l'interprete; qui Emanuelle è infatti la non proprio celeberrima Rosemarie Lindt, che ha comunque dalla sua le doti fisiche fondamentali per la parte (di requisiti in termini di recitazione qui, come si può facilmente intuire, praticamente non ce ne sono). George Eastman è perfetto nel suo ruolo: macho virile e sadico, non trova difficoltà nel sentirsi in parte. Nonostante certi siparietti prolungati di nudo e accoppiamenti pressochè indipendenti dal procedere della trama (nei quali va comunque apprezzato il montaggio a opera di Vincenzo Vanni), Emanuelle e Françoise le sorelline mostra per lo meno di posarsi su un'idea - la vendetta sadomasochistica - più o meno solida; tutta da godere la colonna sonora di Gianni Marchetti, abile nel clonare sia le sonorità morriconiane che i ritmi progressivi di certi lavori di Bacalov o di Ortolani. 2,5/10.
Un sadico playboy spinge al suicidio una giovane ragazza. La sorella di lei decide di vendicarsi: seduce l'uomo, lo incatena in casa sua e lo costringe a osservare una lunga e complicata serie di accoppiamenti sessuali.
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