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La febbre del sabato sera

Regia di John Badham vedi scheda film

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La recensione su La febbre del sabato sera

di port cros
5 stelle

Il problema è che la storia di riscatto ed evasione giovanile da una piccola realtà in fin dei conti oppressiva non coinvolge e non appassiona: al termine della visione quello che resta è soltanto John Travolta che si dimena col celebre completo bianco e la mitica colonna sonora dei Bee Gees.

 

Tony Manero, 19 anni, è nato e cresciuto a Brooklyn, dove ha un modesto lavoro in un negozio di vernici. E' quello che si potrebbe definire un tamarro di quartiere e la sua famiglia (la classica stereotipata famiglia italoamericana cattolica) gli preferisce chiaramente il fratello maggiore Frank, che ha preso i voti. Solo il sabato sera Tony Manero si illude di uscire dalla mediocrità che avviluppa la sua vita: dopo essersi agghindato con una camicia sgargiante, pantaloni attillatissimi e scarpe col tacco ed essersi meticolosamente acconciato, con gli amici del quartiere si reca al “2001 Odissey”, la discoteca locale. Là, sotto le luci scintillanti della disco ball, si scatena sulla pista, per gli occhi ammirati delle ragazze che se lo contendono. Al “2001 Odissey”, per una notte a settimana, Tony non è una nullità delle classi popolari, ma il re incontrastato della piccola comunità giovanile. Questa soddisfazione settimanale sembra bastare a Tony, almeno finché l'incontro con una partner per una gara di ballo, Stephanie, a cui il lavoro di segretaria a Manhattan a contatto con gente importante permette di assumere una falsa aura sofisticata e snob, gli rivela quanto sia misero ed angusto il piccolo mondo di cui è sovrano (arriverà alla fine a dire che il 2001 Odissey è un “posto di merda”).

 

John Travolta, Karen Gorney

La febbre del sabato sera (1977): John Travolta, Karen Gorney

 

Il problema è che tutta questa storia di riscatto ed evasione giovanile da una piccola realtà in fin dei conti oppressiva non coinvolge e non appassiona. Sarà colpa della regia di John Badham, sarà colpa della sceneggiatura zoppicante, ma al termine della visione quello che resta è soltanto John Travolta che si dimena col celebre completo bianco e la mitica colonna sonora dei Bee Gees. In effetti gran parte del film sembra un lungo videoclip dei successi dei fratelli Gibb: classici come Stayn' Alive, More Than a Woman, You Should Be Dancing, How Deep Is Your Love. E questa è la parte migliore del film, perché quando la musica lascia spazio alla storia di Tony, Stephanie, della gara di ballo, della patetica Annette e della banda di amici la noia prevale. Il tentativo di dare alla pellicola un'impronta realista, tramite il linguaggio volgare della gang e scene crude come lo stupro di Annette, lascia il tempo che trova. Colpisce negativamente come sia gestita male la trama secondaria del fratello Frank, che ritorna a casa per confessare ai genitori, disperati, l'intenzione di abbandonare la tonaca e poi improvvisamente sparisce dal film. Anche la storia dello scontro tra bande rivali del quartiere sembra appiccicata lì senza un vero scopo. Gli sceneggiatori tentano anche di fare humor sull'ignoranza di Tony e della sua banda, che però rimangono ugualmente irritanti.

 

 

Il giovanissimo John Travolta fa comunque un buon lavoro in un film incentrato completamente su di lui, come annunciato fin dalle prime sequenze che inquadrano i suoi stivali mentre percorre con sicure falcate le strade di Brooklyn. In tutto il film non c'è quasi sequenza senza di lui, e nelle scene della preparazione per l'uscita serale la macchina da presa indugia quasi voyueristicamente sul suo corpo e sul suo volto per carpirne tutti i dettagli: il crocifisso sul petto da tamarro doc, la pettinatura religiosamente assettata (“attento ai capelli!!!” è la sua unica rimostranza di Tony quando il padre lo schiaffeggia), le smorfie davanti allo specchio ad imitazione di Al Pacino. Si racconta comunque che Travolta abbia studiato duramente per interpretare al meglio le molteplici scene di ballo per cui il film è entrato nell'immaginario collettivo ( e che sono senza dubbio le migliori della pellicola).

 

 

 

 

La Febbre del Sabato Sera è un film che ha l'ambizione di trasporre sul grande schermo un fenomeno musicale e di costume come la disco music, ma si limita ad essere un veicolo per la sua trascinante soundtrack e per lanciare il suo protagonista nell'Olimpo delle star.

 

 

 

 

 

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