Regia di John Badham vedi scheda film
Tony Manero è un giovane italoamericano di Brooklyn che di giorno sbarca il lunario lavorando in un negozio di vernici e di notte, grazie alla sua avvenenza e alla sua abilità nel ballo, scarica le proprie frustrazioni trasformandosi nel principale idolo della discoteca 2001 Odissey. Corteggiato senza successo dalla dolce Annette, invaghito della scostante ballerina Stephanie, circondato da una famiglia che non lo capisce e da un gruppetto di amici perditempo e violenti, cercherà di dare una svolta alla propria vita partecipando ad una gara di ballo, ma sarà solo l'inizio di una serie di drammatici eventi. A lungo mitizzato per i motivi sbagliati (l'iconica gestualità di John Travolta, il suo abbigliamento, le esibizioni in discoteca, le canzoni dei Bee Gees) e sovente spacciato in maniera del tutto surrettizia come una celebrazione dell'edonismo disco-music, "La Febbre del Sabato Sera" è in realtà un film duro e drammatico, che colpisce allo stomaco con le derive esistenziali dei giovani protagonisti, sottoproletari urbani incapaci di guardare oltre il limitato orizzonte del loro quartiere e che sprecano il loro tempo più prezioso in risse, squallide sveltine sui sedili posteriori di auto scalcagnate e pericolose bravate sul Ponte di Verrazzano. Nella visione del bravo regista John Badham e del suo sceneggiatore Norman Wexler, la discoteca smette di essere allegro e spensierato luogo di divertimento, musica leggera e liberazione sessuale, per diventare il collettore delle frustrazioni urbane di una generazione perduta e di personaggi disperati e, come tali, destinati alla sconfitta. Assieme a "Grease", il film della consacrazione momentanea di John Travolta al ruolo di star, prima del crollo di popolarità degli anni 80 e alla rinascita grazie al ruolo di Vincent Vega in "Pulp Fiction". Cast di volti sconosciuti all'epoca e per la verità anche in seguito, bella colonna sonora. Quattro stelle.
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