Regia di Po-Chih Leong vedi scheda film
Jude Law tenero villain impossibilitato ad amare. Il bisogno di amore si trasforma quasi sembre in un bisogno fisico che trasforma la poesia in una necessità biologica perpetuamente insoddisfatta. Quando c'è vero amore? Forse quando ci sentiamo amati o quando amiamo ciecamente? Nel primo caso c'è una componente egoistica palese, che ci obbliga a pretendere l'amore e l'attenzione da chi vorremmo essere amati. Nel secondo caso, sappiamo benissimo che amare ciecamente è sempre un bisogno nostro personale, e quindi c'è sempre un ritorno egoistico. Ma allora quando si ama davvero? Quando siamo capaci di liberare l'altro. E il film di Leong ce lo dice con il fascino sensuale dell'horror d'autore raccontato nelle trame di un thriller con tanto di poliziotto segugio sulle tracce del serial-killer. Un film che ha i tempi del dramma d'amore, ma che pretende portare lo spettatore fino in fondo all'incubo di un protagonista tosto, talmente gelido da essere il più passionale degli amanti tormentati. Che sia veramente un vampiro oppure no, non fa importanza, ciò che ci rimane è il suo fascino attrattivo. Gli applausi più forti bisogna farli appunto a Law che ha saputo rendere inquieto qualunque gesto del suo personaggio, elevandolo a mito romantico contemporaneo, se non fosse per la distribuzione sbagliata di un film che poteva diventare un manifesto moderno. Un film unico, davvero vivo, palpitante e ovviamente sanguigno.
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