Regia di Charles S. Dutton vedi scheda film
Il sogno americano, che nella vita reale prende botte da orbi, nel cinema alza di tanto in tanto la testa e in questo film si sistema tra le corde di un ring di pugilato. Siamo dalle parti di un Jerry Maguire in tono minore e il protagonista arriva dal mondo reale perché in fondo si tratta di un biopic, della storia di un vero e atipico manager di pugilato, di una donna che ha sfondato in un mondo maschile e profondamente maschilista per definizione. Lei è Jackie Kallen, cresciuta sin da bambina nella palestra del padre e nell’adorazione di uno zio pugile morto troppo prematuramente. Una passione forte che ha nel sangue e che la porta a sfidare il boss dell’organizzazione pugilistica di Detroit puntando tutto su un giovane nero scapestrato ma di grande talento. Il successo arriva, ma il prezzo da pagare c’è e non è proprio a buon mercato. La sceneggiatura è da manuale, quasi scontata, con un’eroina che ascende, cade e si rialza dopo avere tratto una grande lezione dai propri errori e la regia di Charles S. Dutton, che si ritaglia anche il ruolo dell’allenatore Felix, non ha nulla a che spartire con quella di Scorsese e del suo Toro scatenato. Però la notizia è che c’è una Meg Ryan, ex fidanzata d’America smagrita e tutta nervi, alla continua ricerca di un suo nuovo posto nel mondo del cinema, che nel personaggio androgino di Jackie sembra un po’ più a suo agio che in quello della protagonista del presuntuoso thriller erotico In the Cut.
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