Regia di Steno vedi scheda film
L'eterna illusione di vincere alle corse: una bella commedia fuori tempo, sostenuta da bravi attori e diretta da uno Steno convinto d quello che fa.
Difficile non trovare questo film simpatico e divertente; questo grazie agli attori affiatati, ad un regista collaudato nella commedia, e ad una sceneggiatura umoristica ma non buffonesca; di contorno troviamo una riuscita rappresentazione del sottobosco romano delle scommesse sui cavalli, con alcuni riusciti tocchi di romanità popolaresca (come i soprannomi).
La scelta dei protagonisti Montesano e Proietti non poteva essere più ovvia, dal momento che pochi come loro hanno rappresentato “la romanità”. Solo la Spack appare gioco forza un po' pesce fuor d'acqua; il contratto, evidentemente, imponeva di metterne il nome, nei titoli, in un'unica schermata con i due protagonisti, ma di fatto ha una parte limitata.
Ho trovato esilarante Proietti, impotente perché ha perso, che riempie di chiacchiere per sviare la donna quando è il momento di andare a letto, ma viene inevitabilmente smascherato. Sono riusciti anche i piccoli personaggi di contorno, che bazzicano il mondo delle scommesse (e quindi dei debiti). Ho trovato un po' sfilacciato e sopra le righe l'episodio del rapimento del fantino. Ma se pensiamo che in quegli anni la commedia italiana annaspava tra volgarità e banalità, a questo film si può dare una mezza stelletta in più per l'eccezione che costituisce.
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