La recensione su Vixen!

Name: La recensione su Vixen!
Item: Vixen!
Rating: 8
Author: Viola96

di Viola96

8 stelle

Più di ogni altro suo contemporaneo,Russ Meyer è responsabile del decadimento dei valori nella società americana.Non l'ho detto mica io.Queste parole sono di uno dei critici più feroci di Russ Meyer,regista straordinario,di culto,i cui film infrangono i tabù della società.Forse,questo critico,aveva anche ragione.
Il cinema di Meyer,incentrato su metafore(molto dirette)quali il sesso,la dipendenza,la violenza,ha segnato un pezzo di storia del cinema americano indipendente._Vixen!_,realizzato dopo il cult generazionale _Faster Pussycat!Kill!Kill!_,è un film che tenta di infrangere ogni minimo tabù sessuale,in voga all'epoca.La storia racconta di una donna affamata di sesso,che non disdegna l'accoppiamento con i propri familiari e con le persone del proprio sesso,pur di riuscire a consumare la sua passione.Oltre al tasso elevato di eros,scene piccanti e dialoghi da "sex antology",Meyer cerca di parlare dell'America.Ma non dell'America immaginata da tutti,quella luccicante e delicata,quella bella all'aspetto.Meyer cerca di portare sullo schermo il ritratto di un'America segreta.Con tutte le sue perversioni,le sue follie,le sue piccole manie,i suoi tabù,le sue false speranze e aspirazioni.E qui spicca una donna(che dovrebbe insegnare i cosiddetti "valori" della società ai futuri cittadini),infrangere proprio questi valori,finti,molto finti,per potere finalmente godersi la vita,lontano da ogni legge o regola.Il buon senso,o il buon costume,per Meyer non esistono,o meglio non servono più di tanto.Quindi si ritrova in una danza sessuale ambiziosa oltre che erotica._Vixen!_ è un film senza etica nè pudore.Un film che prova a riscrivere i valori della società americana e che batte ogni tabù.E quindi,forse Meyer è veramente responsabile del decadimento dei valori nella società americana.Infatti,il regista ha mostrato la realtà.Una realtà frivola e patetica,in cui rispecchiarsi e riflettersi.E come Meyer voleva scritto come postilla sulla lapide,sotto alla frase del suo critico più feroce,"è stato un piacere".Anche per noi,Russ,anche per noi.