Regia di Russ Meyer vedi scheda film
Un film che sintetizza, in una cornice blandamente umoristica e allegramente sensuale, le principali tensioni dell'America della fine degli anni sessanta. Una satira di costume che sdrammatizza la trasgressione, sottrae serietà alle posizioni antimperialiste e severità al razzismo, e deruba anche il femminismo delle sue motivazioni. Ogni atteggiamento appare privo di radicamento morale, ideologico o viscerale, e quindi tutto, nel bene e nel male, risulta superficiale, relativo e rivedibile. "Vixen!" non è un film erotico, ma un'opera controcorrente e anti-propagandistica, che mina dall'interno lo spirito della contestazione e, allo stesso tempo, smonta a priori ogni tentativo di reazione borghese. Alla base del film sta una provocazione finissima, che risulta politicamente scorretta da qualunque parte la si guardi, perché contrappone ad ogni teoria sociologica l'irresistibile sfrontatezza di una natura libera e selvaggia.
Qualche taglio e ritocco meriterebbe la rassegna di vario erotismo, che Russ Meyer cerca di rendere vivace e colorita pur evitando la volgarità; benché lo scopo non sia completamente fallito, il risultato è comunque troppo simile ad una maratona soft-core, a tratti forzata e prevedibile, che occupa, senza grande costrutto, buona parte del film.
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