Regia di Paul Schrader vedi scheda film
forever mine è solo superficialmente un melodramma che si rifà al genere degli anni '50. è una ben più ponderata riflessione (come sempre in schrader) sul senso di colpa, sul passato che ha ripercussioni sul presente, sulla passione come scelta, come libertà di amare, sul possesso e la proprietà come vero nodo della tragedia umana. il tutto splendidamente fotografato da john bailey, con uno scintillante cromatismo che vira su colori caldi, tre splendidi protagonisti, mai troppo decantati in altre situazioni, ma qui eccellenti, una musica azzeccata di angelo badalamenti, adattissima a disegnare situazioni d'ambiguità e di desiderio. un tassello importante nella splendida e mai troppo celebrata filmografia di Paul Schrader, forse quello, tra i cineasti americani, che con maggior coerenza, ha rispolverato i generi dell'epoca d'oro, innervandola con uno spirito europeo, e con la sua idea di cinema, che "trascende" le immagini, attraverso una loro estrema cura, perlomeno da american gigolo in poi.
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