Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
Capolavoro. Più complesso, meno lineare di La duchessa di Langeais e, purtroppo, quasi del tutto incompreso dalla critica. Il film è stato, nel 2003, rifiutato da tutti i festival, da Cannes a Venezia, ed è stato proiettato al Torino Film Festival. Non c'è un altro regista come Rivette che sappia dirigere Emmanuelle Béart, e i risultati si vedono. La tensione è costante e palpabile dall'inizio alla fine. Può irritare il discorso sui revenant, ma la concezione della scena è colma di un'illusione interiore che elimina ogni sospetto di accademismo. Radziwilowicz è una garanzia. In La duchessa di Langeais tra Guilleme Depardieu e Jeannne Balibar un divario stilistico c'era (Depardieu è una presenza ferina, camaleotnica, sanguigna, la Balibar è troppo tranquilla, e ha anche una fascino troppo comune e non abbastanza acceso per tenergli testa), in Historie de Marie e Julien questo scarto non si avverte.
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