Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Partendo da un’ estetica che richiama i film horror degli anni settanta (Non aprite quella porta, sopra a tutti) Rob Zombie crea il suo personalissimo viaggio nel mondo dell’ incubo e dell’ orrore. Sostenuto da un montaggio serrato e da una musica dai lineamenti rock e grotteschi, la storia prende direzioni agghiaccianti e allucinatorie. L’ immaginario del regista popolato da clown e dottori sadici, da mostri e esperimenti degni dei peggiori medici nazisti è decisamente malato. Malato perchè succube di ossessioni non legate a pure e semplici fantasie. C’è un qualcosa di vero nelle immagini viste che mi ha scioccato. Qualcosa che va oltre la semplice struttura Horror codificata da anni e anni di film di questo genere.
Questo non toglie che il film sfrutti al massimo le potenzialità che il cinema poteva offrire al suo autore. Come ho detto il lavoro sul montaggio crea le sorprese maggiori. L’ uso frequente di inserti extradiegetici (i membri della famiglia che parlano come in un’ intervista, immagini psichedeliche, frammenti di show televisivi) creano un ‘ atmosfera delirante e folle. La musica, almeno in una scena, (quella in cui i poliziotti trovano i corpi delle ragazze pon pon scomparse) è usata in maniera contrappuntistica: all’ atrocità delle immagini la musica si dipana allegra e spensierata. All’ abominio della mente umana assistiamo lontani e protetti e questo grazie alla distanza creata dalla musica. Un ‘ altra scena che gioca con i codici cinematografici è quando uno degli abitanti della casa uccide un poliziotto. Qui il tempo di allarga e rende atroce l’ attesa per il destino del poliziotto. Un destino già segnato, però, come tutti quelli dei personaggi.
Rob Zombie ci immerge, come ho già detto, all’ interno delle allucinazioni e dei demoni che albergano nella sua mente.
Lo fa senza dubbio in maniera perfetta ma questo lascia una sensazione di vero terrore nello spettatore. L’ assenza poi di una seppur minima morale rende il tutto ancora più sconvolgente.
Le torture, il sadismo e la violenza sono cose di questo mondo. Come le deviazioni mentali, la follia e la depravazione umana. Solo che nella maggior parte delle volte queste cose rimangono nascoste nella mente degli uomini e lì si annidano e covano.
Quello che può nascere nessuno può dirlo.
In alcuni casi sono i morti e le vittime di cui leggiamo sui giornali. Altre volte sono i film o i libri o i quadri.
L’ arte è stata sempre un modo per liberare gli uomini dai propri demoni e dalle proprie ossessioni. Io credo che questo film sia uno di questi casi.
Perchè una storia di questo tipo non si ha la necessità o la voglia di raccontarla solo per farci un film.
C’ è in gioco qualcosa di più profondo.
E a mio avviso, di molto insano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta