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Jason X

Regia di James Isaac vedi scheda film

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La recensione su Jason X

di scapigliato
8 stelle

Esperimento riuscito. "Jason X" vuole ridare pepe alla serie di "Venerdì 13" e ci riesce in parte. L'ambientazione futurista fa più Sci-Fi che horror, e il Jason intelligente fa ridere rispetto al Jason sanguinario-e-basta dei primissimi episodi, per non dire come lo spazio e le sterilità degli interni della navicella non riescano nemmeno lontanamente a soppiantare i boschi, le tende e il lago di Kristal Lake. Eppure il film piace e ti trascina. La serie non c'è dubbio ci perde da questo capitolo, troppo lontano dall'immaginario horror di Jason, ma il film in sè ci guadagna. Infatti, se consideriamo Jason come un normalissimo mostro alieno che attenta alle vite dei protagonisti ci divertiamo, e seguiamo pure la storia con interesse, e soprattutto ci godiamo la mattanza che è poi il punto di forza di tutta la pellicola. Però tutto questo ci allontana dalle sensazioni intime e personali dell'originale "Friday the 13th". Questa gita nello spazio deve rimanere un'episodio isolato, e la serie deve riappropriarsi del suo status. E il fatto che qualcosa si sia conservato cadendo nuovamente nelle acque del lago maledetto (uno dei segnali della circolarità del storia sparsi qua e là nel film)è un chiaro segnale dell'intenzione di finire qui questa "vacanza Sci-Fi". Una vacanza che però è straordinariamente azzeccata e piacevole, con il benestare di David Cronemberg. L'allievo Isaac non rifletterà sul corpo come il suo maestro, ma sicuramente ne mostra tanto e in tutte le salse: da quello sensuale dei giovani corpi maschili e femminili che fan sesso, a quelli androgini che cercano passioni, a quelli smembrati e sanguinolenti del body count. Le chicche da non perdere sono quindi Jason che fa fuori David Cronemberg e la scena-smembramento di Jason che non avevamo mai visto così maltrattato e preso per il culo. Poi purtroppo il nostro mostro ritorna tipo Robocop con un look troppo commerciale, ma che strizza l'occhio con autoironia al motivo del "ritorno sempre e communque". Bellissimo poi il viaggio finale di Jason nello spazio con Peter Mesah, che poteva citare molti film aprendo una riflessione su un genere o una serie che si trasforma e la cui frontiera immaginifica s'è radicalmente spostata, tipo "Space Cowboys" o "Apollo 13". Ma ci va bene così a noi fans dello slaher storico della santa Trinità Michael-Jason-Freddy a cui va aggiunto Ghost Face di "Scream", l'unico a saper creare attorno a sè un immaginario identico ai precedenti. Candyman, Pineheads, videocassette demoniache, ecc.. hanno solo di buono di essere delle occasioni per divertirsi. In attesa di avere una nuova maschera horror che diventi una vera icona del genere (e il Creeeper di Victor Salva è sulla buona strada), godiamoci questa gita di fine anno nello spazio, perchè il gore, l'autoironia, il ritmo, gli effetti speciali e soprattutto la mattanza sanguinolenta, sono davvero divertenti. Non è un capolavoro che rigenera la saga, ma diverte per quello che è.

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