Regia di Steven Kloves vedi scheda film
Un film degli anni '80 che non sembra degli anni '80, ossia il decennio frivolo per antonomasia. Il regista infatti dimostra di aver voluto mettere in scena una storia interessante, studiando a fondo i personaggi, e rinunciando a piazzare le solite esche per il grande pubblico (azione a piene mani, scene di sesso bollente, superficialità...). Gli attori sono bravi e in parte, specialmente i due fratelli, nel film e nella vita. Interessante è specialmente l'analisi del personaggio di Jeff Bridges, uomo assediato dalla parte cinica e menefreghista di sé, contro la quale cerca però di reagire, per compiere azioni giuste e umane. Il disagio che prova quando si comporta da carogna è molto vero e istruttivo. Trovo poi molto bello e a tratti commovente il personaggio della bambina, che soffre per il padre assente e perché la madre è molto più interessata ad andare a letto con questo e quell'altro uomo che a occuparsi un po' di lei. Le manca la figura del padre, e ne cerca un sostituto nel vicino di casa. Melanie Griffith ha i suoi momenti migliori quando si comincia a innamorare e forse cerca di nasconderlo a se stessa. I dialoghi sono buoni, e contribuiscono non poco alla riuscita dell'opera. Insomma, un buon film riflessivo e introspettivo, di uno tipo che oggi sentiamo molto la mancanza.
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