Regia di Steven Kloves vedi scheda film
Tra vibrar di note e spandersi del fumo delle sigarette,non bella la vita del pianista di piano-bar:oltre il naturale altalenare di successi e tonfi,è complicato districarsi tra tensioni,noia da routine,ingabbiamento nei medesimi pezzi,riproposta meccanica del "numero" da presentare al pubblico.Benchè la regia di Steve Kloves non gestisca al meglio tutto quello che il film avrebbe potuto offrire,"I favolosi Baker" è un film che poggia sulla bravura dei tre interpreti principali,su uno spleen composto da malinconia e amarezza che non lascia indifferenti.Per la prima metà la pellicola non convince appieno,ma ha una seconda parte che aumenta in modo notevole l'interesse dello spettatore,scegliendo tra l'altro vie non troppo prevedibili,con un finale piuttosto aperto.Del trio al centro della vicenda,molto bravi Beau Bridges ,fratello Baker stretto tra troppi compromessi,e così Michelle Pfeiffer,in un ruolo spesso sgradevole,ma il più mirabile è Jeff Bridges,che ha anche il personaggio più complesso e che si rivela più lentamente.In quell'artista falso cinico ,di una reticenza esistenziale infinita,c'è un personaggio tra i più belli del cinema americano di quegli anni,reso con la bravura che solo la cecità della Academy non ha mai saputo vedere.
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