Regia di Franck Landron vedi scheda film
Sotto forme troppo esibite(in tutti i sensi,c'è carne di tutte le eta',di tutte le forme e per tutti i gusti,o quasi))questo film francese ha come tema centrale quello della tolleranza della diversita'.E ha la morale facile facile che la diversita'la crea la massa.mentre sul continente si va vestiti e andare in giro senza nulla addosso è assolutamente disdicevole,sull'isola dove i coniugi parigini hanno avuto la (s)ventura di aver comprato una casetta in multiproprieta'vige il naturismo piu'stretto e integrale cosicche' coloro che vanno in giro con i vestiti addosso assumono le forme di diversi da ignorare nel migliore dei casi o anche da insultare e scacciare(il termine textiles,tessili è indicato per coloro che indossano capi di vestiario).Come detto la morale è facile facile,bisogna essere tolleranti ed esserlo soprattutto per chi è diverso da te e credo che il naturismo sia solo un simbolo per indicare cose piu'serie.Il problema secondo me è che i naturisti sono descritti come esibizionisti,quando si vuol essere gentili,o addirittura come dei veri e propri maniaci sessuali quando si vuol calcare la mano(vedi per esempio la transumanza di persone che seguono innamorati intenti nella loro intimita',i guardoni notturni o i festini a base di alcool e promiscuita',delle vere e proprie orge).E questo credo che faccia inabissare il discorso del film che sembra molto attento a conservare uno schietto conformismo di fondo forse per la paura di offendere qualcuno....sinceramente brutto e fasullo il finale con lei che dopo giorni e giorni di intolleranza feroce,visto il marito che si adatta con piu'facilita'di lei,si fa guardare da tutti solo coperta da una veste divenuta trasparentissima per il contatto con l'acqua.....
non male
ok
la faccia non è proprio intelligentissima
mi piace molto,ricorda la Sabine Azema da giovane e ha lo stesso sguardo acuto di Alessandra Martines in Lelouch....
mediocre la regia non riesce a cogliere l'essenza del dilemma
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