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Stai con me

Regia di Livia Giampalmo vedi scheda film

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La recensione su Stai con me

di FilmTv Rivista
4 stelle

La frase di Oscar Wilde usata come incipit dalla regista Livia Giampalmo, è rivelatrice: «È difficile non essere ingiusti verso coloro che amiamo». Disvela, infatti, la paradossale mancanza di fiducia dell’autrice stessa nei confronti della sua creatura, del suo film. Una conferma che ci arriva, altresì, dallo slogan di lancio: «Se anche conoscessi tutti i mestieri ed ogni scienza, ma non avessi amore, non sarei nulla». Difetto cronico del nostro cinema: il non credere nelle lacrime e nel sangue degli spettatori, nella loro naturale consapevolezza e nella loro capacità di capire, assorbire, entrare in un elaborato artistico, senza necessità di sottolineature, di didascaliche - e, (in?)volontariamente, offensive - spiegazioni. Tra l’altro, la storia di Stai con me è la storia di sempre, di molti: Chiara e Nanni, sposi festosi, si amano, si mangiano con occhi e corpo, hanno due splendidi bambini e una corte di amici che fanno da sponda alla loro felicità. Fino al giorno in cui Nanni cade nelle braccia di un’aspirante attrice (la bravissima Francesca Antonelli, unica nota lieta: un cameo di pochi minuti che lascia il segno) dopo un provino nel teatro, centro di quella passione “dimenticata” il giorno dopo le nozze. Tutto è scontato in questo film che vorrebbe molto e non approda a nulla.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 27 del 2004

Autore: Aldo Fittante

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