Regia di Mohamed Asli vedi scheda film
Nel cielo del Marocco gli angeli e i poveri non possono prendere il volo. Questa è la certezza dell’esordiente Mohamed Asli (48 anni, ha alle spalle esperienze come produttore). Il suo film si apre su un insolito Nord Africa, innevato e freddo. In un paesino di montagna vive la famiglia di Said che si è trasferito a Casablanca per lavorare in un ristorante. Sua moglie, Aicha, aspetta un altro bambino, si lamenta della lontananza del marito, della solitudine e fa scrivere al marito che teme di averlo perduto come è accaduto ad altre donne. La moderna, tentacolare, caotica e frenetica metropoli inghiotte gli immigrati dalla provincia e li sfrutta. La sopravvivenza è dura e censura i desideri. Quelli di Ismail, giovane cameriere ossessionato da un costoso paio di stivaletti esposti in vetrina. Quelli di Ottman che non vuole dare ascolto alla madre e non vuole vendere un cavallo. Preferisce trottare in sella al suo destriero nelle trafficate vie di Casablanca. Le avventure in città sono amare e, per gli ultimi arrivati, il domani è identico all’oggi. Un paio di scarpe, un cavallo e una moglie ammalata sono lussi inconcepibili in una situazione descritta con toni da neorealismo poetico.
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