Regia di Conor McPherson vedi scheda film
I film che ironizzano sul conflitto tra inglesi e irlandesi hanno evidenti problemi ad essere esportati. È il caso di questo film prodotto e ideato da Neil Jordan, che punta tutto sulla caricatura anche linguistica di un inglese in trasferta in Irlanda e, per risolvere il problema, il doppiaggio italiano lo fa parlare come Gianni Agnelli. Un vecchio attore irlandese (Caine) spinge il suo assistente (Moran) a spacciarsi per emissario della mala londinese e riscuotere un debito dal capofamiglia Barreller (Gambon), che in realtà è un sanguigno brav’uomo. Il travestimento funziona, ma le cose si complicano quando arriva il vero esattore (scozzese, stavolta), e per giunta Barreller ha una figlia bellissima che si innamora dell’ “inglese”... I travestimenti e gli equivoci si moltiplicano, mentre ogni sera Caine e il suo assistente devono presentarsi in scena a recitare in uno squinternato “Riccardo III” in abiti nazisti (che somiglia pericolosamente a quello di Loncraine...). Il pollice medio assegnato a questa prevedibile sciocchezza è dovuto agli attimi di divertimento offerti dagli attori, specie il villain da fumetto Caine, vanitoso e avido, con le sue fisse shakespeariane. Miranda Richardson fa il capo della mafia londinese.
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