Regia di Raimondo Del Balzo vedi scheda film
Melodrammone sull'infanzia che non ha però la profondità dello sguardo di uno specialista del genere come Comencini, ma pare anzi piuttosto piatto e convenzionale, sensazione certamente alimentata dai continui ingressi in scena di prepotenti orchestrazioni pompose. Tanto pathos, tanta voglia di lacrimoni, ma in sostanza la storia è banalissima, al punto da non emozionare nemmeno un po', da lasciare un retrogusto amarognolo di fotoromanzo. Bambini e animali, genitori litigiosi ed egoisti, l'estate come momento di crescita: questi sono i temi principali dell'opera, ed oltre ad essere ormai abusati, sono pure trattati in maniera decisamente superficiale: ne è il perfetto emblema proprio quell'immagine ricorrente del film con i 'bianchi cavalli d'agosto' che galoppano sulla spiaggia, specchio di una poetica non molto originale e virata al patetico. A dirla tutta, in effetti, Del Balzo non lascerà grosse tracce del suo passaggio nel cinema italiano. Jean Seberg è l'unico nome davvero noto in cartellone, se si esclude la particina (peraltro muta) di Ciccio Ingrassia, qui in una delle sue prima interpretazioni drammatiche ed in solitaria. 4/10.
Il piccolo Bunny è in vacanza in Italia con i genitori, americani litigiosi e reciprocamente infedeli. Bunny viene lasciato spesso solo con il cane Clipper, riesce finalmente a trovare un amico in un coetaneo ed infine cade distrattamente, giocando, da una scogliera. Operato, sopravvive.
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