Un regista prepara un film sulla vita di Proust. mentre il lavoro di scrittura procede, l'uomo rivede alcuni momenti salienti della propria vita: l'abbandono della lotta partigiana, l'innamoramento per una donna che a distanza di anni nemmeno riconosce, il rapporto con il figlio ventenne...
Note
L'eleganza di regia che musicalmente intreccia passato e presente, accompagnata dalla fotografia mai stucchevole di Fabio Cianchetti, conquista ugualmente lo spettatore, porgendo una seria lezione di messinscena, inattuale nel senso migliore del termine.
Fabio Carpi continua da più di trent’anni un coerente ed eccentrico percorso nel cinema italiano, con opere colte, aperte allo scambio con le altre arti e a rimandi culturali alti. Questo suo ultimo film è una sorta di sobria rivendicazione di poetica: la storia di un anziano regista (Hector Alteiro, già visto in altri tre film del regista, ormai quasi un suo alter ego) che sta per… leggi tutto
Carpi è sempre stato un regista particolare, che non ha mai aspirato ad un cinema di grande mercato, i suoi temi sono sempre stati ambiziosi ed intimi, sempre efficaci, ma in maniera diversa. Un’intellettualità che non deve fare paura, ma che riesce ad entrare perfettamente nelle corde del nostro animo in maniera aderente, se uno ha la… leggi tutto
Fabio Carpi, quasi ottant'anni (classe 1925) e mezzo secolo di onesta militanza nel cinema come sceneggiatore (anche per Dino e Nelo Risi, per Salce, per De Seta), nonchè trent'anni di carriera registica senza alti nè bassi, ma all'insegna di una ricerca continua e di una spinta autoriale, prova a realizzare il suo Otto e mezzo in questa sorta di testamento artistico, un film sulla memoria che… leggi tutto
Fabio Carpi, quasi ottant'anni (classe 1925) e mezzo secolo di onesta militanza nel cinema come sceneggiatore (anche per Dino e Nelo Risi, per Salce, per De Seta), nonchè trent'anni di carriera registica senza alti nè bassi, ma all'insegna di una ricerca continua e di una spinta autoriale, prova a realizzare il suo Otto e mezzo in questa sorta di testamento artistico, un film sulla memoria che…
Carpi è sempre stato un regista particolare, che non ha mai aspirato ad un cinema di grande mercato, i suoi temi sono sempre stati ambiziosi ed intimi, sempre efficaci, ma in maniera diversa. Un’intellettualità che non deve fare paura, ma che riesce ad entrare perfettamente nelle corde del nostro animo in maniera aderente, se uno ha la…
Fabio Carpi continua da più di trent’anni un coerente ed eccentrico percorso nel cinema italiano, con opere colte, aperte allo scambio con le altre arti e a rimandi culturali alti. Questo suo ultimo film è una sorta di sobria rivendicazione di poetica: la storia di un anziano regista (Hector Alteiro, già visto in altri tre film del regista, ormai quasi un suo alter ego) che sta per…
Molto interessante il soggetto del film, e tra l'altro Proust è stato il mio primo amore letterario. Interessante il tema delle libere associazioni, del passato ti piomba addosso e ti ossessiona, dei vecchi ricordi che riaffiorano inattesi alla mente e ti riportano indietro nel tempo. Ineccepibile l'interpretazione, sempre all'altezza di Alterio, e la recitazione di contorno. Bellissime le…
Se ti sei lasciato trasportare nella visione senza preconcetti stilistici, alla fine del film, ti pare di aver ammirato un fantastico quadretto. Un pastello con tratti moderni e astratti sottolineati dalla bravura del protagonista.
Affiorano qua e là senzazioni fatte di malinconia, di ricordi improvvisi, di occasioni mancate, sullo sfondo dello scorrere del tempo.
Ma, come capita davanti a un…
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