Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Il giallo "La mazzetta",al sugo di pomodoro e scritto da Attilio Veraldi,è un romanzo breve che ebbe un buon successo in libreria negli anni Settanta:presto uno dei due fratelli Corbucci ne trasse un film,come era di moda allora,con un bel cast come base per realizzare un buon prodotto commerciale.Tirato dentro l'operazione Nino Manfredi,nella parte dell'avvocaticchio Sasà Iovine,aggiunti Paolo Stoppa come credibilissimo boss degli appalti e Ugo Tognazzi nel pacato ruolo del commissario Assenza,"La mazzetta"-film in parte si fa meno cinico del libro dal quale nasce.Infatti,la conclusione è qui volta a salvare maggiormente la dignità del protagonista,reso più gradevole dalla simpatia di Manfredi:in una logica di malaffare un pò cialtrone,il cui simbolo sono i due sicari gemelli che si dannano a pestare e braccare Iovine,chi la vince infine è il senso pratico del napoletano della strada.Piacevole nella messinscena,un pò prevedibile nello scioglimento dei nodi,ben recitato,il film è una di quelle commedie gialle prodotte in gran numero circa venticinque anni fa,che ancora oggi è gustoso vedere.Scena memorabile quella della vassoiata di spaghetti al nero di seppia fatta ingurgiare a Manfredi come minaccia e tortura da un malavitoso,rifatta qualche anno più tardi da Giannini,con gelato tricolore in "Bello mio,bellezza mia".
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