Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Il film di Corbucci tradisce prima di tutto il suo titolo, poiché non si capisce dove sia questa benedetta mazzetta da cui tutto l'intrigo partirebbe, anche perché non si può chiamare "mazzetta" (che in gergo è il prezzo di una corruzione) la somma che i boss offrono al povero Sasà Iovine per mettersi al loro servizio. Pare, poi, che non corrisponda neanche allo spirito del romanzo (considerato buono da chi l'ha letto) che l'ha ispirato. Inutile soffermarsi sui molti difetti di questo film, che non funziona, nonostante qualche pezzetto di colore partenopeo e una buona interpretazione di Paolo Stoppa. Tognazzi, interprete di un personaggio scolorito, con questo film non c'entra niente e Manfredi a fare il napoletano ci prova, anche se la cosa in cui riesce meglio è fare la pubblicità a una marca di sigarette, anche in un film nel quale incredibilmente non fuma. (15 aprile 2008)
Un tuttofare napoletano, che si spaccia per avvocato, viene incaricato da un boss della camorra di ritrovargli la figlia misteriosamente fuggita e una cartella di documenti che si è portata via. Ma anche un boss rivale è interessato a ritrovare la preziosa cartella. Il poveruomo, insomma, si trova immerso in una catena di omicidi che sembra non finire più.
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