Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Tharus e Gudrum amano Gamal, che preferisce il primo. Il secondo allora le uccide il padre e fa in modo che la colpa ricada su Tharus. Lo scontro fra i due è quindi inevitabile.
Fra gli anni Quaranta e i primi anni Ottanta Roberto Bianchi Montero è sempre riuscito a galleggiare nel cinema nostrano 'di genere' dedicandosi a qualsiasi cosa in quel momento andasse per la maggiore: melodrammi, spaghetti western, mondo movies e via dicendo; naturalmente nella sua folta filmografia non può mancare il peplum, film in costume storico/mitologico basato su uomini muscolosi, grandi avventure, combattimenti coraggiosi e una bella figliuola come premio per il vincitore. (Nota a margine: andrebbe aggiunta fra le tematiche quella della vendetta del torto subìto, caratteristica che rende il peplum ideale progenitore del western all'italiana). Tharus figlio di Attila si accoda al filone quando esso sta per declinare, ma non sfigura all'interno di esso: costumi e scenografie sono miseri come vuole la prassi; i personaggi sono palesemente monodimensionali, privi di sfumature psicologiche; i dialoghi sono retorici all'ennesima potenza e lo svolgimento della trama di una prevedibilità assoluta, nella sceneggiatura che il regista firma insieme a Leo Bomba. Fra gli interpreti: Lisa Gastoni, Mimmo Palmara, Jerome Courtland (americano che visse in quel periodo una breve parentesi artistica in terra italica), Livio Lorenzon e Giuseppe Addobbati; in quello stesso anno Bianchi Montero girava anche I rinnegati di Capitan Kid e Un alibi per morire, a testimonianza dell'alacre attività e della conseguente scarsa qualità media della produzione. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta