Regia di Pjer Zalica vedi scheda film
Premiato al Festival di Locarno la scorsa estate, esce nei giorni in cui un altro presidente statunitense visita Roma nel cinquantennale della Liberazione. Certo, la visita di Bill Clinton nel paesino della Bosnia appena “pacificata”, dieci anni fa, è di tutt’altro tenore. Il villaggio vive sul contrabbando di armi, donne e droga, con la connivenza della polizia. Ma occorre trasformarlo in un paese modello prima che Mr. President passi di lì a ricevere la cittadinanza onoraria. Lo spunto, come si vede, è da vecchia pochade, e un paio di osservazioni divertenti il film le ha (la bandiera a stelle e strisce tessuta erroneamente con le stelle rosse), ma le premesse da semplice sketch non trovano adeguato sviluppo e si trascinano stancamente. L’esibito cinismo e l’humour nero che segna alcune sequenze iniziali si ribaltano ben presto in un qualunquismo assolutorio e in uno sgradevole “volemose bene” finale. Ma il vero difetto è che il film ha una natura troppo derivativa rispetto ai modelli, da Kusturica a Svegliati Ned, e non riscatta la vaghezza dei presupposti con nessun estro. Un film come questo, che pretende di essere astuto, può funzionare solo se condotto con professionismo impeccabile, e invece spesso si avverte una certa sciatteria nella realizzazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta