Regia di Alessandro Colizzi vedi scheda film
Bello il soggetto, e secondo me buone le intenzioni. Colizzi come ne l'Ospite torna sui doppifondi dell'anima e sull'impossibilità di conoscere davvero chi ci sta accanto. (chi ha visto l'ospite lo coglierà).E ancora sottolinea il senso di inadeguatezza sentimentale che impedisce i rapporti sociali profondi e annulla le sicurezze acquisite. Purtroppo però secondo me la sceneggiatura verso la seconda parte si sviluppa in dialoghi ripetitivi, incapaci di svelare le complesse personalità dei personaggi, lasciando questi a scambiarsi una serie di parole inutili e dialoghi che lasciano e creano altrettanti quesiti irrisolti. Tutto vaga e i protagonisti non hanno possibilità di riuscire a confrontarsi. Puo' anche essere stata una scelta? o forse le ambizioni erano troppe.Comunque lo consiglio, fa riflettere, fa pensare, ti mette in discussione...
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