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Semaforo rosso

Regia di Mario Bava, Lamberto Bava vedi scheda film

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La recensione su Semaforo rosso

di mm40
6 stelle

Con pochissimi mezzi i due Bava (senior, cioè Mario, e junior, Lamberto) riescono a creare una storia di malavita, tensione e sangue niente male. Tre rapinatori e tre ostaggi (di cui uno, il bambino, praticamente ininfluente nel racconto), più una serie di incontri estemporanei e di imprevisti in arrivo; solamente un'automobile come scenario per la maggior parte della pellicola, tanti dialoghi (truci, per lo più), una vivace storia on the road fatta di personaggi tagliati con l'accetta: i cattivoni senza cuore, la donna isterica, il glaciale ostaggio-autista del gruppo che, se i luoghi comuni non ci ingannano, prima o poi finirà per ribellarsi ai suoi rapitori. Insomma, partendo da basi povere - e da una sceneggiatura firmata Alessandro Parenzo e Cesare Frugoni, da un racconto di Ellery Queen - i due registi mostrano grande mestiere nel saper mettere in scena l'ansia e la frenesia della situazione: primi piani che scandagliano le emozioni dei protagonisti, la scelta di ambientare la storia in uno spazio piccolo, chiuso e claustrofobico, il sudore non solo del panico, ma anche e soprattutto della torrida estate là fuori. Persino il clima sembra ostile, sembra volersi accanire contro i protagonisti. Nota negativa: la suspence va e viene; ciò che importa nella storia sono essenzialmente i primi dieci minuti e l'ultima mezzora: nel mezzo c'è però un'altra ora di pellicola, che potrebbe essere benissimo tagliata senza creare grossi problemi allo sviluppo della trama. Nota positiva: i protagonisti sono bravissimi, da Cucciolla a Don Backy, ma senz'altro il volto che maggiormente colpisce è quello di 32, cioè George Eastman, che è in fondo il personaggio il cui carattere è maggiormente sviluppato, sebbene sempre molto schematico: è il cattivo-sadico, che si contrappone al Dottore, cioè il cattivo-comprensivo, in una sorta di relazione che può ricordare la più classica fra poliziotto buono e poliziotto cattivo. Da apprezzare anche la colonna sonora di Stelvio Cipriani, mentre per il finale non è sprecata la definizione di colpo di genio (e farebbe - o ha già fatto? - letteralmente impazzire Tarantino). 6/10.

Sulla trama

Tre rapinatori fuggono con il bottino, ed una donna in ostaggio, sull'auto di un uomo che trasporta un bambino malato all'ospedale. Il sestetto si precipita verso il covo della gang, ma lungo il viaggio gli imprevisti saranno non pochi...

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