La recensione su Carnival of Souls

di undying

5 stelle

Confuso remake di un classico, coprodotto da Wes Craven. Benché poco riuscito, nonostante tutto ha un suo fascino, dato dal soggetto di partenza e da un cast che annovera anche la futura Amanda di Saw (Shawnee Smith). È circolato in Italia come La giostra delle anime.

Alex (Bobbie Phillips) ha subito un trauma irreversibile: la madre, vedova, è stata uccisa davanti ai suoi occhi da Louis (Larry Miller), il suo nuovo amante, un clown incontrato in un luna park. L'uomo, pedofilo, aveva in precedenza abusato anche di lei. Sono passati vent'anni, Alex gestisce un bar assieme alla sorella Sandra (Shawnee Smith) ma è ossessionata da visioni inquietanti e dal dubbio che Louis possa essere tornato a cercarla. Anche quando scopre che Louis, dopo essere uscito dal carcere, è morto, Alex lo intravede in più contesti. Le sue sono visioni inquietanti, che si accentuano quando si trova di nuovo al luna park, riaperto dopo tanto tempo dalla chiusura.

"Pensi che chi diventa pazzo ne sia consapevole?" (Alex)

Bobbie Phillips nel ruolo della sventurara Alex

Wes Craven presenta (e coproduce assieme ad Anthony Hickox, figlio di Douglas e regista dei Waxwork e Hellraiser 3) un film destinato a confrontarsi con un piccolo gioiello. Prototipo d'un tipo di horror pessimista oggi molto in voga, l'originale Carnival of Souls (1962) ebbe scarsa accoglienza all'epoca dell'uscita per essere poi, giustamente, nel tempo rivalutato e apprezzato. Unica regia di Herk Harvey (nel film originale interpreta il persecutore ineffabile della protagonista) ha un taglio visivo efficace, reso da un bianco e nero che ricorda, per certi aspetti, talune opere di Jacques Tourneur. Incomprensibile per gli spettatori dell'epoca, il film di Harvey poteva contare sulla credibile e perfetta interpretazione di Candace Hilligoss, sventurata protagonista avvolta dal mistero e da una realtà parallela sfuggente e incomprensibile.

Bobbie Phillips e, a sinistra, Shawnee Smith, futura Amanda in Saw

Per la direzione del remake viene ingaggiato Adam Grossman, qui alla seconda e ultima regia (dopo aver messo mano a Sometime they come back... again, 1996). Mentre gli attori vengono selezionati probabilmente in base al loro aspetto fisico, ovvero l'avvenenza. Bobbie Phillips e Shawnee Smith (quest'ultima poi anche Amanda in Saw 2, 3 e 4) - le due bellissime protagoniste - hanno già una discreta filmografia alle spalle all'epoca del girato, ma la recitazione, soprattutto nel caso di Bobbie, nel film talvolta appare quasi amatoriale.

Larry Miller nel ruolo del malefico clown

Nonostante una certa atmosfera, dovuta al buon soggetto di partenza, Grossman si rivela mediocre sceneggiatore e regista poco più che televisivo. Mette in scena continui salti temporali (flash back di Alex da bambina) e inspiegabili incubi (ad effetto Nightmare) che determinano passaggi spesso confusionari. Tipo quello dell'autolavaggio: Alex è in macchina ma poi si ritrova magicamente al porto, senza esserne troppo sorpresa. Nonostante tutto il remake è arrivato (a differenza del migliore originale) anche in Italia. La versione visionata offre un doppiaggio con voci d'epoca, per una probabile edizione home video del tempo. È fruibile - gratis - in streaming su Rakuten TV, con il titolo di La giostra delle anime.

Avventori in un bar: una delle molteplici allucinanti visioni di Alex

"La giostra si spegne e i cavalli vanno dritti per la loro strada. Nella notte hanno sicuramente incontrato qualche invisibile destriero." (Fabrizio Caramagna)

Trailer