Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
primavera estate autunno inverno... e ancora primavera
Questo film di Kim Ki – Duk , non è per me,
solo un film sulle stagioni della vita e sulla ciclicità dell’esistenza,
ma è anche una riflessione sulla responsabilità di tutte le nostre azioni
in tutte le età della nostra vita.
Di come il bene e il male, che facciamo involontariamente e/o deliberatamente,
trasformerà noi stessi nello spirito ed influenzerà anche la vita degli esseri viventi vicini
a cui queste azioni nel bene o nel male sono dirette, sia che le subiscano , sia che siano semplici spettatori.
Nella vita nulla accade per caso e tutto è concatenato; evoluzione dello Spirito .
Il dolore causa e porta altro dolore, l’ odio altro odio, la condivisione della gioia, altra gioia,
ma da tutto questo , se gioia e dolore , se odio e amore altro non sono che le due facce di una identica
medaglia , non si può vivere nel mondo e nella vita se non dilaniati nella realtà tra due poli opposti,
in tal senso , tutti ugualmente aneliamo e ricerchiamo la serenità dello spirito .
La serenità e la pace per il buddismo risiedono nella trascendenza dalle cose terrene e nell’allontanamento dalle cose del
mondo e dalla violenza delle passioni della vita , ma da cui nessuno per quanto pratichi l’ascesi e la
perfezione può esimersi, come il maestro che si da fuoco dopo che il suo discepolo è stato consegnato alla
giustizia umana.
Tutte le nostre azioni , per Kim Ki duk, sono influenzate da un Karma, che altro non è che espiazione e
redenzione di precedenti azioni. Come sarà più esplicito in “Pietà”.
Nella maturità della vita, quando tanto abbiamo vissuto e tanto abbiamo sofferto ed espiato,
tutti possiamo diventare maestri per chi la vita ancora la deve vivere , senza esserne stati genitori e al
posto di chi genitore lo è per errore.
(Tutti possiamo essere maestri del bimbo e nessuno può essere solo genitore) portandoci appresso, come
pietra greve, la nostra esperienza, senza lasciare che il suo peso affondi noi stessi nel baratro ,
ma che al contrario, ci elevi , per poter vedere le cose dall’alto , con giusta distanza e distacco, sì da poter
raggiungere quella saggezza, diversa da individuo a individuo , ma unica in quanto tale e
che come tale necessita di essere tramandata da generazione in generazione come tesoro dello spirito , in un mondo
dove tutto è vanità e dove nulla è perfetto .
Le parole del Sutra del Cuore , sulla vanità delle cose , il maestro fa incidere al suo allievo, affinchè lo spirito si purifichi
e ne fa colorare la forma ai poliziotti affinchè comprendano .
La forma non è altro che vuoto , il vuoto non è che forma ; ciò che è forma è vuoto , ciò
che è vuoto è forma; lo stesso è per sensazione , percezione , discriminazione e coscienza.
Tutte lo cose sono vuote apparizioni . In questo senso il boomerang del bene e del male,
I due poli opposti della stessa realtà si annullano come in una equazione nella pace dello Spirito.
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